CERNOBBIO – Investitori e osservatori economici hanno cominciato a porre la stessa domanda che io stesso avevo sollevato in un articolo pubblicato diciotto anni fa: “Chi ha rovinato l’Argentina?”. Verso la fine del 2001, il paese finì in balia di un gioco delle colpe sempre più teso e, nel giro di poco, dichiarò lo stato di default sul proprio debito, precipitò in una profonda recessione e la sua credibilità internazionale ne uscì profondamente danneggiata. Stavolta, in scena vi sono molti degli stessi contendenti per il ruolo di vittima e di accusatore, cui però si sono aggiunti anche altri. Intenzionalmente o meno, tutti stanno riproponendo una tragedia evitabile.
CERNOBBIO – Investitori e osservatori economici hanno cominciato a porre la stessa domanda che io stesso avevo sollevato in un articolo pubblicato diciotto anni fa: “Chi ha rovinato l’Argentina?”. Verso la fine del 2001, il paese finì in balia di un gioco delle colpe sempre più teso e, nel giro di poco, dichiarò lo stato di default sul proprio debito, precipitò in una profonda recessione e la sua credibilità internazionale ne uscì profondamente danneggiata. Stavolta, in scena vi sono molti degli stessi contendenti per il ruolo di vittima e di accusatore, cui però si sono aggiunti anche altri. Intenzionalmente o meno, tutti stanno riproponendo una tragedia evitabile.