2d400d0346f86f6c10312a05_dr2103c.jpg Dean Rohrer

Divisi rischiamo la caduta

LONDRA – Quest’estate la politica ha giocato tutte le sue carte con l’economia americana, quando il Congresso e il presidente Barack Obama non riuscivano a trovare un accordo su tasse, diritti all’assistenza sociale, deficit o incentivi per gli investimenti. Anche i leader europei erano paralizzati, in preda a default e svalutazioni, deficit e stimoli. Dopo aver tentato con i tassi di interesse negativi, stampato moneta, investito in liquidità e sovvenzionato le banche commerciali, anche i banchieri centrali di tutto il mondo, tra cui recentemente il presidente della Federal Reserve americana Ben Bernanke, sembrano essere giunti alla conclusione di aver fatto tutto il possibile e di essere giunti al limite.

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