PORTO – Su una cosa si hanno delle certezze in merito alle imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti: il futuro Presidente non sarà un liberoscambista impegnato. La presunta candidata democratica, Hillary Clinton, è nella migliore delle ipotesi, una indifferente sostenitrice del libero commercio e del Partenariato Trans Pacifico in particolare. La sua controparte repubblicana, Donald Trump, è interamente ostile agli accordi commerciali che renderebbero più aperti i mercati statunitensi. Andando contro la tradizione repubblicana moderna, Trump ha l’obiettivo di imporre un dazio del 35% sulle auto importate e le parti prodotte dagli stabilimenti Ford in Messico e del 45% sulle importazioni dalla Cina.
PORTO – Su una cosa si hanno delle certezze in merito alle imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti: il futuro Presidente non sarà un liberoscambista impegnato. La presunta candidata democratica, Hillary Clinton, è nella migliore delle ipotesi, una indifferente sostenitrice del libero commercio e del Partenariato Trans Pacifico in particolare. La sua controparte repubblicana, Donald Trump, è interamente ostile agli accordi commerciali che renderebbero più aperti i mercati statunitensi. Andando contro la tradizione repubblicana moderna, Trump ha l’obiettivo di imporre un dazio del 35% sulle auto importate e le parti prodotte dagli stabilimenti Ford in Messico e del 45% sulle importazioni dalla Cina.