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Il comune denominatore del populismo

BRUXELLES – Dopo l’elezione di Emmanuel Macron a presidente della Francia nel maggio del 2017, le élite globali hanno tirato un sospiro di sollievo. Erano convinti che l’ondata populista avesse raggiunto l’apice. Gli elettori avevano riacquistato il buonsenso. Aiutata da un sistema elettorale in cui i due principali candidati si affrontavano in un secondo round, la “silente maggioranza” si era riunita attorno al candidato centrista nel ballottaggio.

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