BEIRUT – Nel giugno del 2014, un barile di greggio Brent – il principale riferimento per il mercato internazionale del petrolio – veniva venduto a 115 dollari. Oggi, meno di due anni dopo, il suo prezzo si aggira sui 45 dollari, o anche meno. Com’era prevedibile, un simile crollo è stato un forte shock per l'Arabia Saudita e gli sceiccati del Golfo, che basano sul petrolio circa l’85% delle loro entrate. Questi paesi, però, devono rendersi conto che, diversamente da quanto accaduto in passato, l’attuale crollo dei prezzi non sarà transitorio.
BEIRUT – Nel giugno del 2014, un barile di greggio Brent – il principale riferimento per il mercato internazionale del petrolio – veniva venduto a 115 dollari. Oggi, meno di due anni dopo, il suo prezzo si aggira sui 45 dollari, o anche meno. Com’era prevedibile, un simile crollo è stato un forte shock per l'Arabia Saudita e gli sceiccati del Golfo, che basano sul petrolio circa l’85% delle loro entrate. Questi paesi, però, devono rendersi conto che, diversamente da quanto accaduto in passato, l’attuale crollo dei prezzi non sarà transitorio.