MILANO – L’economista britannico del XVIII secolo Adam Smith è stato a lungo venerato come il fondatore dell’economia moderna, un pensatore che, nelle sue grandi opere The Wealth of Nations e The Theory of Moral Sentiments, discerneva gli aspetti critici del funzionamento delle economie di mercato. Ma le intuizioni che hanno valso a Smith la sua elevata reputazione non sono poi così inattaccabili come si riteneva un tempo.
MILANO – L’economista britannico del XVIII secolo Adam Smith è stato a lungo venerato come il fondatore dell’economia moderna, un pensatore che, nelle sue grandi opere The Wealth of Nations e The Theory of Moral Sentiments, discerneva gli aspetti critici del funzionamento delle economie di mercato. Ma le intuizioni che hanno valso a Smith la sua elevata reputazione non sono poi così inattaccabili come si riteneva un tempo.