LONDRA – Secondo un antico detto buddista “non bisogna confondere il dito che indica la luna con la luna stessa”. In altre parole, concentrarsi troppo sui mezzi, rischia di far perdere di vista il fine. Questo concetto trova un calzante riscontro nell’ambiziosa “Operazione Moonshot” (letteralmente “lancio sulla luna”) del premier britannico Boris Johnson, dal costo di 100 miliardi di sterline (130 miliardi di dollari), che mira a incrementare la capacità del paese di eseguire test per Covid-19 dagli odierni 350.000 a dieci milioni di tamponi giornalieri entro la prossima primavera. Per come è concepito, tale programma è, nella migliore delle ipotesi, un diversivo per dirottare l’attenzione dall’incapacità del governo di implementare un sistema efficace di test e tracciamento; nella peggiore, invece, rappresenta un tentativo cosciente di sabotare il settore pubblico.
LONDRA – Secondo un antico detto buddista “non bisogna confondere il dito che indica la luna con la luna stessa”. In altre parole, concentrarsi troppo sui mezzi, rischia di far perdere di vista il fine. Questo concetto trova un calzante riscontro nell’ambiziosa “Operazione Moonshot” (letteralmente “lancio sulla luna”) del premier britannico Boris Johnson, dal costo di 100 miliardi di sterline (130 miliardi di dollari), che mira a incrementare la capacità del paese di eseguire test per Covid-19 dagli odierni 350.000 a dieci milioni di tamponi giornalieri entro la prossima primavera. Per come è concepito, tale programma è, nella migliore delle ipotesi, un diversivo per dirottare l’attenzione dall’incapacità del governo di implementare un sistema efficace di test e tracciamento; nella peggiore, invece, rappresenta un tentativo cosciente di sabotare il settore pubblico.