La tirannide dell'economia politica

CAMBRIDGE – C'è stato un tempo in cui gli economisti si tenevano alla larga dalla politica, poiché pensavano che il proprio lavoro consistesse nel descrivere il funzionamento, così come il malfunzionamento, delle economie di mercato, e nel sottolineare come delle buone politiche potessero aumentare l'efficienza. Analizzavano le forme di compromesso tra obiettivi concorrenti (ad esempio, equità contro efficienza), e prescrivevamo ricette politiche volte all'ottenimento dei risultati economici auspicati, come la ridistribuzione. Compito dei politici era seguire (o meno) il loro consiglio, e dei burocrati metterlo in atto.

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