BRUXELLES – Durante la crisi dell’euro negli anni 2011-2012, l’area della moneta unica è finita in un “doom loop”, cioè un circolo vizioso in cui alcune banche deboli, ubicate in paesi oppressi da difficoltà finanziarie, hanno razionato il credito provocando una recessione che ha aumentato la pressione sulle finanze statali, già gravate dalla necessità di far fronte alle perdite bancarie. Queste spirali auto-rinforzanti possono però funzionare anche al contrario, quindi comprendere tali dinamiche può essere fondamentale per determinare la forza relativa dell’eurozona oggi.
BRUXELLES – Durante la crisi dell’euro negli anni 2011-2012, l’area della moneta unica è finita in un “doom loop”, cioè un circolo vizioso in cui alcune banche deboli, ubicate in paesi oppressi da difficoltà finanziarie, hanno razionato il credito provocando una recessione che ha aumentato la pressione sulle finanze statali, già gravate dalla necessità di far fronte alle perdite bancarie. Queste spirali auto-rinforzanti possono però funzionare anche al contrario, quindi comprendere tali dinamiche può essere fondamentale per determinare la forza relativa dell’eurozona oggi.