CAMBRIDGE – Dimostrando un grado di coraggio e chiarezza, che è difficile esagerare, la senatrice e candidata alla presidenza degli Stati Uniti Elizabeth Warren ha sfidato il sistema delle grandi compagnie tecnologiche, e segnatamente Facebook, Google, Amazon e Apple. Le proposte della Warren equivalgono a un totale ripensamento delle politiche statunitensi, eccezionalmente permissive, in materia di fusione ed acquisizione, degli ultimi quarant’anni. In effetti, Big Tech è solo l’emblema di un significativo aumento dei monopoli e del potere oligopolistico in un’ampia fascia dell’economia americana. Sebbene la strategia migliore sia ancora lontana dall’essere chiara, sono pienamente d’accordo che qualcosa vada fatto, specialmente quando si tratta della capacità di Big Tech di acquisire potenziali concorrenti ed utilizzare la posizione dominante delle proprie piattaforme per spostarsi su altre linee di business.
CAMBRIDGE – Dimostrando un grado di coraggio e chiarezza, che è difficile esagerare, la senatrice e candidata alla presidenza degli Stati Uniti Elizabeth Warren ha sfidato il sistema delle grandi compagnie tecnologiche, e segnatamente Facebook, Google, Amazon e Apple. Le proposte della Warren equivalgono a un totale ripensamento delle politiche statunitensi, eccezionalmente permissive, in materia di fusione ed acquisizione, degli ultimi quarant’anni. In effetti, Big Tech è solo l’emblema di un significativo aumento dei monopoli e del potere oligopolistico in un’ampia fascia dell’economia americana. Sebbene la strategia migliore sia ancora lontana dall’essere chiara, sono pienamente d’accordo che qualcosa vada fatto, specialmente quando si tratta della capacità di Big Tech di acquisire potenziali concorrenti ed utilizzare la posizione dominante delle proprie piattaforme per spostarsi su altre linee di business.