CAIRO – La visita in Egitto della scorsa settimana del re saudita Salman ha portato a 22 accordi, incluso un finanziamento da 22 miliardi di dollari per rispondere ai fabbisogni petroliferi dell’Egitto e per risollevare la sua moribonda economia. Ma il generoso aiuto è costato caro: l’Egitto ha dovuto rinunciare a due isole del Mar Rosso che aveva conquistato nel 1950. Non sembra vera quindi la storia raccontata dalla leadership egiziana secondo cui il Paese resterà una grande potenza regionale. In effetti, l’Egitto non può nemmeno gestire le sfide domestiche poste da una popolazione in rapida crescita che dipende da sussidi inaccessibili – una situazione che i jihadisti stanno sfruttando con grande successo. Come ha fatto il Paese ad arrivare a questo punto?
CAIRO – La visita in Egitto della scorsa settimana del re saudita Salman ha portato a 22 accordi, incluso un finanziamento da 22 miliardi di dollari per rispondere ai fabbisogni petroliferi dell’Egitto e per risollevare la sua moribonda economia. Ma il generoso aiuto è costato caro: l’Egitto ha dovuto rinunciare a due isole del Mar Rosso che aveva conquistato nel 1950. Non sembra vera quindi la storia raccontata dalla leadership egiziana secondo cui il Paese resterà una grande potenza regionale. In effetti, l’Egitto non può nemmeno gestire le sfide domestiche poste da una popolazione in rapida crescita che dipende da sussidi inaccessibili – una situazione che i jihadisti stanno sfruttando con grande successo. Come ha fatto il Paese ad arrivare a questo punto?